Fino a un paio di mesi fa era Responsabile per la Regione Campania, dell’UGL (Ufficio Confederale Politiche Immigrazione), ma si è dimessa dalla carica.
“Perché?” – chiediamo
“Non mi piace essere strumentalizzata.” – risponde – “Sono per la normalizzazione dell’africanità e non voglio diventare il pupazzo da essere messo lì per sentirsi buoni o per non essere definiti razzisti”.
“Voglio spiegare qual è il mondo dell’immigrazione”
Così Cristine, coerente con le proprie convinzioni, ha voluto sottrarsi all’utilizzo della sua persona e ha deciso di rinunciare all’incarico.
“Il mio proposito è di spiegare a chi mi segue, qual è il mondo dell’immigrazione. Quella regolare e quella irregolare. Non ci sto ai teatrini che vogliono usarmi come la brava ragazza di colore. Ho delle proposte per la questione africana e mi aspettavo che il sindacato mi aiutasse a portarle su vari tavoli di discussione, ma così non è stato”.
Intervista di Mario Pepe, pubblicata su giornale “Roma”
Nel suo tenace proposito di offrire dell’Africa un’immagine nuova e suggerire, nel frattempo, gli strumenti atti a realizzarla, Cristine si era registrata per intervenire, a Napoli, al convegno promosso dal sindaco De Magistris, mirato all’incondizionata apertura dei porti, nel corso del quale voleva fornire la propria opinione in merito.
“Fino a cinque minuti prima” – dice – “pareva che avrei potuto parlare, ma all’ultimo momento, la mia prenotazione è stata cancellata”.
“Perché, secondo te?” – le chiediamo.
“Perché De Magistris vuole usare gli immigrati per la sua campagna politica, e l’Africa che vuole rappresentare è esattamente quella che io intendo combattere. Il mio intervento avrebbe messo a rischio il suo progetto”.
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Pietismo, assistenzialismo e accoglienza idiscriminata
Il percorso scelto da Cristine è un percorso coraggioso, ma anche difficile, perché si scontra con tutti i luoghi comuni che fioriscono intorno al fenomeno dell’immigrazione: il pietismo, l’assistenzialismo, l’accoglienza indiscriminata e gli effetti che questa produce a danno di tutti, gettando discredito anche su chi non lo merita. Tra le cose che lei contesta c’è anche l’assenza degli africani da ogni simposio, convegno o discussione che li riguardi.
“Che cosa pensi dell’attuale governo italiano e delle politiche migratorie attuate da Matteo Salvini?” – le chiediamo.
“Anche qui si tratta di mera propaganda politica volta all’acquisizione di consensi, nella quale io non posso riconoscermi, almeno fino a quando non vedrò un approccio serio al problema con l’adozione delle misure che ho appena detto”.
“Quindi tu non ti riconosci in nessuno degli attuali schieramenti politici?”
“Non allo stato attuale. Se proprio devo definirmi, dirò che il mio orientamento e quello di una liberale conservatrice. Sono tradizionalista e cattolica, quindi al momento, non c’è nessun partito in cui riesca a identificarmi pienamente”.

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris
Intanto, è stata designata quale componente/consigliere della commissione imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Napoli. Incarico che, in ossequio ai suoi dichiarati propositi, le consentirà di favorire i rapporti tra le imprese napoletane e il mercato africano. Il modo migliore, come lei ritiene, di offrire alla sua Africa il riscatto dalla troppo strumentalizzata e pietistica carità. Non a caso, Cristine, si riconosce in pieno nelle teorie dell’economista di origine zambiana, Dambisa Moyo, esaurientemente riportate nel suo libro “La Carità che Uccide”.
Giornalista e scrittore, fin dall’epoca del liceo, quando si occupava di cronaca cittadina. Nel 1983 si è trasferito in Africa, facendo base in Kenya e inviando a testate nazionali e straniere, molti reportage sulle situazioni africane di cui è diventato un profondo conoscitore. Nell’anno 2000 ha fondato e diretto, per quattordici anni, il periodico d’opinione “Out of Italy” rivolto alle comunità italiane dell’est-Africa. Ha scritto oltre mille articoli e pubblicato tre libri. Fino al 2018 ha anche ricoperto l’incarico di consigliere dell’Ambasciata Italiana in Kenya.